La forma circolare di alcuni antichi edifici di culto cristiani non è un vezzo architettonico senza significato, ma rappresenta l'espressione di una concezione liturgica volta ad accordare liturgicamente il tempo "terrestre", commisurato al ciclo dell'anno platonico, con il tempo del cielo intermedio, lo spazio-tempo degli Angeli, dove la dimensione antropologica umana si coniuga con quella angelica.
Il Concilio di Costantinopoli dell'869 ha separato gli angeli celesti dal loro cielo e la triade corpo, anima, spirito è stata abrogata a favore del binomio corpo-anima o corpo-spirito, mutazione che si è riflessa nell'architettura templare e nella liturgia. Per questo H. Corbin drammaticamente scrive: "La pianta circolare è andata distrutta; rimangono solo strutture a semicerchio, vestigia dell'unità mutila".
Tuttavia, la gnosi templare, i racconti del Graal, il Parsifal di Wagner e altre testimonianze dimostrano che l'antropologia triadica è rimasta viva, e la riappropriazione della dimensione angelica è l'antidoto contro la tendenza a identificarsi unicamente con l'individualità fisica materiale.