Il nome di Emilio Salgari è indissolubilmente legato alla saga di Sandokan, la Tigre della Malesia, forse anche a causa dell'interpretazione che dell'eroe fece il magnetico Kabir Bedi. Tuttavia Salgari fu uno scrittore tanto prolifico quanto immaginifico, capace di spaziare dal romanzo di avventura a quello storico, fino a diventare un precursore della fantascienza.
"Le meraviglie del Duemila", pubblicato nel 1907 sotto lo pseudonimo di Guido Altieri, anticipa la corrente futurista italiana e dimostra da parte di Salgari capacità visionarie che oltrepassano lo spazio e il tempo. Predice infatti temi di grande attualità, come l'inquinamento, la sovrappopolazione e il terrorismo, nonché molte invenzioni tecnologiche e scientifiche.
Il futuro raccontato da Salgari assomiglia quindi moltissimo al nostro presente: macchine volanti, treni che arrivano al Polo nord in due giorni, mezzi anfibi, cibo pronto consegnato a domicilio (da un trenino), mastodontiche centrali idroelettriche che hanno soppiantato gli idrocarburi e i carburanti normalmente utilizzati, e città sottomarine. E che dire di alcune previsioni sui mutamenti climatici e politici? Impressionanti sono le predizioni che riguardano la perdita da parte dell'Inghilterra di tutto il suo impero coloniale e la fine del comunismo in Russia, o la notevole riduzione dei ghiacci dell'Antartide. Tutte cose che lo scrittore non poteva sapere, motivo per cui la parola "meraviglia" contenuta nel titolo è un leitmotiv anche per i lettori. Perché un lettore attento non potrà fare altro che colmarsi di meraviglia.
E per aggiungere meraviglia a meraviglia in senso salgariano, si è scelto di corredare questo volume di immagini create programmando un'Intelligenza Artificiale: un'innovazione che l'autore avrebbe certamente apprezzato.