Il testo di Vito Labita si presenta come una riflessione ironica e surreale sulla realtà contemporanea e sugli eventi che scandiscono il nostro tempo, mescolando elementi di folklore e riferimenti a pianeti e fenomeni cosmici. La continua alternanza di situazioni incongrue, come "Natale con le streghe" o "Ferragosto in Ferrari", crea un contrasto divertente e assurdo, che si riflette anche nella descrizione dei pianeti, i cui attributi sembrano più appartenere a un contesto umano e quotidiano piuttosto che cosmico. Labita gioca con le aspettative del lettore, inserendo elementi familiari e popolari in contesti inaspettati, trasformando così la "realtà" in una satira allegra e surreale. Il tono generale è quello di una critica leggera e divertente alle tradizioni e al consumismo, che viene mescolata con una visione giocosa dell'universo.
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