Di primo acchito farebbe pensare a un'opera tipica del neorealismo al quale rimandano indubbiamente alcune caratteristiche, come l'ambientazione meridionale, la scelta di personaggi appartenenti alle classi subalterne, l'arretratezza delle condizioni di vita in cui essi vivono e il riferimento a precise coordinate storiche e geografiche. Ma le tematiche prevalenti nel romanzo non sono di natura sociale, come si potrebbe immaginare. La fame, la miseria, gli stenti quotidiani esistono ovviamente e sono alla base della vita dei personaggi, ma non è su di esse che si appunta l'attenzione della scrittrice. Non c'è un intento documentario, né un tono di denuncia delle condizioni di vita della gente del Sud o di polemica ideologica contro il fascismo, secondo gli schemi più vulgati della narrativa neorealista. C'è qualcos'altro che sembra affliggere questi personaggi più delle condizioni in cui vivono, ed è il disagio di tipo esistenziale dal quale sono accomunati: un male sottile che condiziona le loro esistenze e ne fa delle monadi sofferenti e disperate. Solitudine, incomunicabilità, inettitudine, alienazione, aridità interiore: nessuno sembra sfuggire a questo "male oscuro". Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.